Il sentiero by Peter May

Il sentiero by Peter May

autore:Peter May [May, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858426531
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


17.

Fuori, la luce stava svanendo. Settembre evolveva verso ottobre. L’estate verso l’autunno. L’ombra dell’inverno già incombeva all’orizzonte.

Karen era in piedi in bagno e si guardava fissa allo specchio. Piú di una volta Chris le aveva detto che era proprio come suo padre. Non si riferiva all’aspetto fisico, ovviamente.

Era sempre stata convinta, da quel lato, di assomigliare a sua madre. I capelli tinti di nero al naturale erano marroni. Un marrone insipido, un color topo fra il castano e il biondo, senza niente che potesse rendere speciale l’uno o l’altro. Proprio come quelli di sua madre. Anche se lei li aveva ricci come suo padre. Per anni sua madre si era tinta di biondo, sebbene ora, pensava Karen, piú che di un determinato colore fossero bianco platino.

Sua madre era una bella donna. Non bellissima, ma aveva lineamenti delicati e attraenti. Era piccolina e molto ben fatta. Graziosa. In qualche modo, la graziosità aveva scansato Karen. I suoi lineamenti non erano diversi da quelli della madre, ma la loro combinazione non era altrettanto piacevole agli occhi. Lei si considerava insignificante. Non una di quelle ragazze che fanno girare la testa.

Adesso, però, davanti allo specchio, stava cercando un segno qualsiasi del padre. Le piaceva pensare di averne ereditato l’intelligenza, e forse un po’ della personalità combattiva di cui Chris Connor aveva parlato. Ma era alla disperata ricerca di una qualche manifestazione fisica della loro somiglianza. Qualcosa di suo padre che lei potesse vedere ogni volta che si scorgeva riflessa in uno specchio o su una finestra. Se aveva ereditato un suo tratto fisico, era l’azzurro degli occhi. Sua madre li aveva verdi. Lei della mamma aveva la bocca, ma le labbra erano pallide come quelle di papà. E si guardò intensamente negli occhi, come se il suo patrimonio genetico potesse restituirle lo sguardo attraverso le lenti azzurre del genitore morto, uno sguardo critico che le prendeva le misure.

Per qualche motivo non aveva ancora aperto la scatola, né la lettera. E piú la lasciava lí, piú difficile diventava aprirla. Non riusciva davvero a spiegarselo, ma si sentiva male al solo pensiero di farlo. Tornò in camera sua, fermandosi per un istante sul pianerottolo in cima alle scale. Derek e sua madre parlavano in salotto a piano terra, però il borbottio della televisione mascherava le loro parole e lei non riusciva a capire che cosa si stessero dicendo.

Erano giorni che non andava a scuola, e sapeva che prima o poi avrebbero chiamato sua madre. Ma non lo avevano ancora fatto, evidentemente. Karen scivolò in camera e si chiuse piano piano la porta alle spalle. La scatola di scarpe Clarks e la busta bianca erano sul letto, la invitavano ad andare a sedersi accanto a loro e ad aprirle, per rivelarle segreti che lei non era del tutto sicura di voler conoscere.

Non aveva detto una parola a sua madre, né della visita al Geddes né dell’incontro con il padrino sulla spiaggia di Portobello, e non era sicura di essersi mai sentita cosí sola in vita sua.



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